LABORATORIO
Misura del calore specifico
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Luciano Troilo, Creato con GeoGebra
MISURE
Con i rispettivi cursori scegliere:
-
Il materiale e la massa del campione di metallo che
poniamo nel beaker. (Il campione deve essere ricoperto da una
sufficiente quantità d'acqua.)
-
La quantità d'acqua posta nel calorimetro e la sua
temperatura iniziale.
-
Cliccare su "reset" per inizializzare la simulazione.
-
Spostare il cursore "Fornello" su "acceso"
-
Aspettare che l'acqua bolla
-
Spostare il campione dal beaker nel calorimetro (poi si può spegnere
il fornello)
-
L'acqua del calorimetro comincia a scaldarsi fino a raggiungere
una temperatura di equilibrio te
Per comodità riportiamo in ordine le grandezze misurate:
ma=.............. (massa dell'acqua
versata nel calorimetro)
mc = ............. (massa del campione)
me= 30 g (equivalente in acqua del
nostro calorimetro)
t1= .............. (temperatura iniziale dell'acqua contenuta nel calorimetro)
t2=............... (temperatura del campione prima dell'immersione nel calorimetro
= temperatura dell'acqua
nel beaker. Leggere la temperatura nel momento in cui si sposta il
campione dal beaker al calorimetro)
te = .............. (temperatura finale di equilibrio tra acqua e campione immerso nel calorimetro)
Se abbiamo avuto cura di chiudere bene il coperchio del calorimetro possiamo affermare che tutto il calore perso dal
campione metallico è stato assorbito dall'acqua nel calorimetro, quindi usando la relazione fondamentale della termologia
Q = c m ∆t possiamo ricare la formula per calcolare il calore
specifico del metallo (vedi teoria):
dove ca è il calore specifico dell'acqua che in queste misure si può
porre uguale a 1cal/(g°C)
Si riporta un esempio
Misura del calore specifico del ferro
ma = 100g
mc = 100g
t1 = 8°C
t2 = 100°C
Sul termometro del calorimetro leggiamo la temperatura
d'equilibrio: te = 15°C
Applicando la formula si ottiene: cs del
ferro =0.107 cal/(g°C)
Calore specifico
di alcuni metalli
Sostanza |
cal/(g × °C) |
J/(kg × °C) |
Alluminio |
0.21 |
896 |
Argento |
0.057 |
239 |
Rame |
0.092 |
385 |
Zinco |
0.096 |
389 |
Piombo |
0.031 |
129 |
Ferro |
0.108 |
450 |
Stagno |
0.057 |
239 |
Bronzo |
0.091 |
380 |
Invar (lega di acciaio al
36% di Ni) |
0.11 |
460 |
Ottone |
0.091 |
380 |
Oro |
0.031 |
129 |
TEORIA
MISURA DEL CALORE SPECIFICO DEI METALLI
Il calore specifico di un corpo è una costante che dipende solo dalla sostanza di cui è costituito il corpo. Quantitativamente esso è espresso dalla formula:
Il calore specifico è il rapporto tra la quantità di calore scambiata da un corpo conseguentemente ad una variazione di temperatura
∆t e il prodotto della massa per la variazione della temperatura.
Il calorimetro delle mescolanze è lo strumento usato per determinare
i calori specifici delle sostanze. Si tratta di un
thermos con le pareti rivestire da un materiale isolante in modo da
rendere minima la dispersione di calore verso l'esterno. Il coperchio ermetico è dotato
di due fori che consentono l’introduzione di un termometro e di un
agitatore per uniformare la temperatura del liquido contenuto
all’interno.
Nel calorimetro sia contenuta una massa d’acqua ma ad una temperatura
t1.
Se mettiamo nel calorimetro un oggetto di metallo di massa
mc ad una temperatura
t2>
t1
, dopo un certo tempo, viene raggiunta la temperatura di
equilibrio
te.
La quantità di calore ceduta dall’oggetto di metallo
mc
è:
dove
cs è il calore specifico del metallo. In assenza
di dispersioni Q2 dovrebbe essere uguale alla quantità di
calore Q1 assorbita dalla massa di acqua ma avente
calore specifico ca:
pertanto il calore specifico del metallo è determinabile dalla
relazione:
In realtà un calorimetro non è un contenitore perfettamente ideale,
perché, anche se è ben isolato verso l’esterno partecipa allo scambio
termico assorbendo una parte del calore in esso scambiato. Per
descrivere questa proprietà del calorimetro si utilizza l’equivalente in
acqua me, detta anche massa equivalente, cioè quella massa di acqua che,
nelle stesse condizioni di scambio termico, assorbirebbe la stessa
quantità di calore che viene realmente assorbita dal calorimetro. Se è
noto l’equivalente in acqua, un calorimetro può essere considerato
ideale ammettendo che contenga una quantità di acqua ma + me; di conseguenza, la relazione precedente deve essere
riscritta nel seguente modo:
Misura dell'equivalente in acqua del calorimetro
Si introduce nel calorimetro una massa ma di acqua alla temperatura
t1. Si riscalda una massa d'acqua mc su
un fornello, dopo averne misurato la temperatura t2
si versa nel calorimetro. Si misura, dopo adeguato
mescolamento, la temperatura di equilibrio te. Ragionando come nel caso
precedente e considerando uguali i calori specifici dell’acqua alle due
diverse temperature, ricaviamo
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